martedì, dicembre 12, 2006

Buon compleanno!


A volte facciamo cose meravigliose: tu sei la migliore di tutte.

Auguri, Fede!

martedì, dicembre 05, 2006

Iraq

Ciao,

all'indomani del termine della missione italiana, mi permetto di fare un commento. In realtà sono stato tentato più volte di farlo prima, specialmente nel mese di novembre, a partire dal 2004, ma poi ho rinunciato.

Prima di tutto vorrei sapere perchè è stato necessario un intervento armato, perchè di questo, evidentemente, si è trattato. Nessuno mi dirà la verità, quindi tirerò ad indovinare. Gli americani ci hanno propinato la falsa storia delle armi di distruzione di massa, sapendo bene che non se ne sarebbero trovate. Lo so che una scusa deve innanzi tutto essere plausibile e questa non lo è, ma che ci posso fare se chi l'ha ideata è stato poco lungimirante? Allora forse lo scopo (segreto?) della guerra era di rovesciare il regime di Saddam, ritenuto, senza prove, un sostenitore di Al Qaeda e, non senza ragione, un oppressore del popolo iracheno. Forse. Ma se così fosse non sarebbe stato necessario inventare la scusa di cui sopra. Eppoi si deve dimostrare che le stesse forze della coalizione non opprimono gli iracheni. Oppure, dopo i fatti dell'11 settembre, comunque siano andate le cose quel giorno, si doveva fare qualcosa. E questo qualcosa si chiama guerra, non importa tanto, contro chi. Bisognava trovare una valvola di sfogo. L'Iraq era il bersaglio predestinato: c'era un cattivo (Saddam) consolidato e fortemente indebolito, il territorio era conosciuto fin dalla Guerra del Golfo del 1991. La scusa delle armi di distruzione di massa servì per salvare le apparenze ed ottenere il beneplacito dell'ONU.

E' vero, si invase anche l'Afghanistan, ma la situazione era differente. Anche lì c'era (forse) il cattivo Bin Laden (e anche i Talebani), ma si era ben consci che catturarlo sarebbe stato quasi impossibile: gli afghani sono tosti, come ben sanno gli ex-sovietici, e tra le montagne ci si nasconde bene.

Quindi, si diceva, attacchiamo i paesi canaglia (l'Iraq per primo) e acciuffiamo i cattivi. Però nessuno ha mai evidenziato legami così evidenti tra questi paesi e Al Qaeda, quanto quelli tra i Bush e Bin Laden.

Al momento, in Afghanistan stanno tornando i Talebani: a parte i morti e gli sciancati non è cambiato molto...

Ma torniamo all'Iraq. Come da copione, in poco tempo si arrivò a Baghdad: il 19 marzo 2003 iniziò la guerra, il 9 aprile fu abbattuta la statua di Saddam. Poi però le bugie iniziarono a venir fuori: le armi non c'erano e gli americani non si comportarono come una forza di liberazione. In effetti, fecero di tutto per indispettire, umiliare e maltrattare gli iracheni. Invece di ricercare l'appoggio della popolazione se la sono inimicata. E la ribellione ha preso piede. Oggi si inizia a parlare di sconfitta. Ma gli americani sono ancora lì. E se non se ne volessero andare? Potrebbe essere una strategia per essere presenti in una zona del mondo fondamentale per i loro interessi. Saranno contenti gli israeliani...

Noi, invece, siamo andati via. Alcuni dei nostri militari hanno messo da parte un bel gruzzoletto finanziato da tutti gli italiani. Altri non ci sono riusciti, ma almeno le loro famiglie non moriranno di fame.

Certo che, se stasera, bussando col fucile, si presentasse a casa mia un tizio in uniforme armato fino ai denti, farebbe non poca fatica a convincere me e la mia famiglia che è venuto a portare la pace...

Con questo non voglio denigrare nè tantomeno giudicare nessuno, ma non credo che alcun soldato, di qualunque nazionalità, in tutta coscienza ed onestà possa credere veramente di aver partecipato a questa campagna solo ed esclusivamente per fare del bene al popolo iracheno. Chi ha questo scopo, lo persegue senza armi, con molto coraggio, e, spesso, senza fortissimi incentivi in busta paga.

Letture consigliate: Thomas E. Ricks, "Il grande fiasco" (Longanesi)


lunedì, dicembre 04, 2006

Attenti a quei tre

Ciao,

alcuni esponenti della Rosa nel Pugno (Donatella Poretti, Cinzia Dato, Sandro Gozi) stanno lavorando per distruggere il sistema sanitario del nostro paese. Essi affermano che il cittadino deve avere accesso a tutte le informazioni possibili riguardo le terapie cui potrebbe essere sottoposto. E fin qui ci sto. Quindi- sostengono- deve essere concesso alla Case Farmaceutiche di veicolare al pubblico tali informazioni, riguardanti in particolar modo i farmaci etici, cioè quelli per i quali è obbligatoria la prescrizione medica. Come si può fare? Ma con la pubblicità, è ovvio. E qui non ci sto più. Vediamo perchè.

Negli USA è legale pubblicizzare i farmaci etici. Ecco cosa succede. Il cittadino, convintosi di essere malato, in realtà è solo rimbecillito e disorientato da una valanga di spot, chiede al medico una prescrizione per quello specifico farmaco, la ottiene e compra un farmaco spesso inutile, se non nocivo, ma sicuramente costoso, poichè i costi di marketing e pubblicità vengono scaricati su di lui. Gli USA sono il mercato più redditizio per l'industria farmaceutica proprio grazie a questo meccanismo. Da anni essa tenta inutilmente di scardinare anche il mercato europeo. Negli USA, le case farmaceutiche non pagano gli spot per fare informazione (altrimenti si potrebbero trovare nell'imbarazzante situazione di dover affermare che il tale farmaco della concorrenza è migliore del proprio), ma solo per farsi pubblicità ed incrementare le proprie vendite. Negli USA i farmaci possono costare anche dieci volte più che da noi, anche grazie ai costi delle faraoniche campagne pubblicitarie. Negli USA il sistema sanitario fa schifo, a tal punto che gli americani ci invidiano il nostro. Il nostro sistema sanitario delega ai medici la responsabilità di prescrivere i farmaci. Essi dovrebbero essere aggiornati, più dei cittadini, sulle caratteristiche dei farmaci in commercio. I medici sono competenti in materia (o almeno dovrebbero esserlo). Non ci si può laureare in medicina attraverso gli spot. Teniamocelo stretto, il nostro Servizio Sanitario, che poi così male non è. Se l'iniziativa di quei tre signori dovesse avere successo, il nostro Servizio Sanitario collasserebbe in poco tempo a causa di un repentino ed esagerato incremento del consumo di farmaci che sarebbero tra l'altro molto più cari.

Non è difficile indovinare che tipo di sponsor abbiano quei tre...


lunedì, novembre 27, 2006

La vecchia bagascia dai palloni d'oro

C'era una volta una vecchia bagascia a strisce e con la erre moscia. Da giovane sciorinava tocchettini e sculettamenti. Ora la si vede sempre adagiata su qualche soffice poltrona, come Jabba de Hutt. Ma le poltrone, si sa, non sono tutte uguali. Quindi vorrebbe provarle tutte. Durante la sua ricerca si diletta a biascicare sentenze, gelosa del suo passato e invidiosa del presente altrui.

"Come è possibile - ripete con quella cadenza che tanto ricorda il suo conterraneo ispettor Clouseau - che questo giovinotto sb(r)ighi in pochi minuti quelle p(r)atiche che io sb(r)ogliavo in un o(r)a e mezza di du(r)o lavo(r)o? Io ho tanto sudato pe(r) a(rr)iva(r)e ad esse(r)e l'unico galletto che ha avuto t(r)e palloni d'o(r)o. Sono tanti t(r)e. Pe(r) questo adesso sono cost(r)etto a ce(r)ca(r)e una polt(r)ona più comoda possibile. Ho anco(r)a dolo(r)e: i palloni d'o(r)o sono du(r)issimi!!! Dunque, chi c(r)ede di esse(r)e costui che p(r)etende di fa(r)e le cose meglio di me senza paga(r)e il fio di un pe(r)enne poste(r)io(r) dolo(r)e?"

Gli rispose il giovinotto:"Dici di essere un galletto, ma evacui, parli e covi come una gallina. Se ai tempi tuoi avessi agitato di meno il deretano, ora avresti il cervello più allenato, e non faresti, come invece fai, del tuo sputo minestra, nel piatto che ti nutrì quando nessuno ti voleva. Come è vero che i cuccioli, da grandi, somigliano ai lor padroni: tu mi ricordi il tuo, perciò altro che poltrona: torna nell'ovile!"


lunedì, novembre 20, 2006

Top Ten parte III

Ciao,
nel precedente post ho sostenuto che dobbiamo iniziare a ragionare sulle cause per le quali assumiamo i farmaci: le malattie. Consideriamo quindi la Top Ten già pubblicata e iniziamo dal primo posto. Ipercolesterolemia. Il famigerato e temutissimo colesterolo.
Il colesterolo è un normale costituente delle nostre cellule, di tutte le nostre cellule poiché è presente nelle loro pareti e serve per la produzione di numerose fondamentali molecole (ad esempio gli ormoni steroidei). La sua presenza nel nostro organismo è quindi non solo normale ma addirittura indispensabile: la sua assenza è incompatibile con la vita. Questo è talmente vero che esistono addirittura due vie che l’organismo può sfruttare per approvvigionarsene: a) Attraverso l’alimentazione (grassi di origine animale); b) Mediante un meccanismo di biosintesi che sfrutta altre sostanze.
Poiché il colesterolo (come tutti i grassi) non si scioglie in acqua, non potrebbe circolare liberamente nel sangue, senza l’aiuto di particolari proteine trasportatrici. Per semplificare dividiamole in due categorie (la realtà è un po’ più complicata, ma per il nostro scopo va bene così): HDL (dall’inglese High Density Lipoprotein) e LDL (Low Density Lipoprotein). Le prime trasportano il colesterolo dal fegato, che possiamo considerare come il magazzino centrale, a tutti i tessuti periferici che ne abbiano necessità. E’ questo quello che viene definito “colesterolo buono”; Le LDL, invece, compiono il tragitto inverso: riportano al fegato i grassi (colesterolo compreso) in eccesso negli altri tessuti. Questo è il “colesterolo cattivo”.
La teoria ufficiale sostiene che individui con elevati livelli di colesterolo, soprattutto quello veicolato dalle LDL, siano maggiormente a rischio per quanto riguarda l’accumulo di grassi all’interno delle pareti arteriose con la possibilità di successivo restringimento e irrigidimento. Inoltre aumenterebbe la possibilità di formazione di trombi. Infine si rischia l’infarto. Da qui la necessità di ridurre il livello del colesterolo nel sangue, sia attraverso la dieta, ma più comodamente tramite una pillola (magica?).

Diciamo subito una cosa, tanto per fare chiarezza. Non esiste alcuno studio scientifico, universalmente accettato, che dimostri inequivocabilmente un nesso di causalità tra elevati livelli di colesterolo nel sangue, e malattia cardiaca. L'ho sparata troppo grossa? Però è così. Davvero. Nella letteratura scientifica è possibile anzi, rinvenire studi che sembrerebbero dimostrare l’esatto contrario. L’efficacia dei farmaci (statine) ipocolesterolemizzanti nel proteggere la popolazione da infarti a ripetizione, è dimostrata esclusivamente dai trial clinici condotti dalle Aziende che li commercializzano, i cui risultati non sono soggetti ad alcun controllo prima che siano da esse elaborati. Certo, la teoria del complotto alla faccia della popolazione mondiale (o quasi) può sembrare un'enormità. Ma anche la cifra di dodicimiliardinovecentomilioni di dollari in un anno lo è. Non vi pare?


giovedì, novembre 16, 2006

Top Ten parte II

Ciao,

la seconda considerazione che farei è la seguente:

NESSUNO, ripeto, NESSUNO di questi farmaci è in grado di guarire chicchessia da qualsivoglia malanno. Sono medicine che vanno assunte con continuità (leggi: per tutta la vita) affinchè i loro effetti siano permanenti.

Possiamo quindi concludere che tali farmaci non servono a curare, per lo meno non nel senso in cui s'intende la risoluzione definitiva di un problema.

D'altra parte, se lo facessero, il loro consumo sarebbe più limitato, ma i profitti delle aziende produttrici ne risentirebbero pesantemente.

Il punto di questo ragionamento è che non bisogna riflettere sui farmaci.

Dobbiamo puntare l'attenzione sulle malattie. Alla prossima.


lunedì, novembre 13, 2006

Top Ten

Ciao,

è trascorso circa un anno dal mio post "Il significato delle parole". Oggi voglio tornare sull'argomento ed in futuro ci tornerò ancora.

Di seguito c'è la lista dei 10 farmaci che hanno fatturato di più nel 2005 in tutto il mondo (fonte: Forbes). Leggetela attentamente: dice un sacco di cose che a prima vista potrebbero sfuggire.

Iniziamo dalla prima: quale è secondo voi la malattia più grave e diffusa in questo momento, quella che tutti vorremmo debellare definitivamente, perchè, in un modo o nell'altro, ci ha comunque sfiorato nei nostri affetti? Si, proprio quella per cui tutti ci chiedono continuamente soldi per la ricerca.




Beh, nessuno di questi farmaci è utile contro di essa, nonostante la famigerata chemio sia costosissima.

Eppure, sono tantissimi i malati di cancro...


mercoledì, ottobre 25, 2006

Bilancio


Ciao,
dopo oltre un anno di attività del blog ho deciso di fare un bilancio degli argomenti trattati. In realtà alcuni post potevano rientrare in più categorie. In questi casi ho deciso nel modo che mi è sembrato più logico.






martedì, ottobre 24, 2006

La chiesa non fa politica?

Ciao,

ecco il virgolettato di Razzy tratto da il Velino del 19 ottobre scorso: “Il compito immediato di agire in ambito politico per costruire un giusto ordine nella società non è della Chiesa come tale – ha spiegato il Pontefice - ma dei fedeli laici, che operano come cittadini sotto propria responsabilità: si tratta di un compito della più grande importanza, al quale i cristiani laici italiani sono chiamati a dedicarsi con generosità e con coraggio, illuminati dalla fede e dal magistero della Chiesa e animati dalla carità di Cristo”.

Traduzione: possono agire in ambito politico i cristiani laici (cioè non appartenenti al clero), che seguono i dettami della chiesa. Naturalmente se sbagliano è colpa loro.

Come a dire: "Non siamo noi a dover comandare, ma coloro che ci obbediscono!"

E gli altri cittadini? Non hanno diritti (o doveri) politici poichè non si riconoscono nella chiesa?

Ricordiamoci SEMPRE che il papa è il capo di un altro stato ed è MOLTO MOLTO geloso della SUA indipendenza politica e religiosa.

Forse ha dimenticato quella frase che recitava più o meno così: non fare ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso...


Una proposta

Ciao,

ecco la mia proposta pubblicata oggi sul Blog di Beppe Grillo in risposta al post intitolato RESET.

Va bene, ti do una mano e lancio una proposta. Aboliamo le elezioni, tanto sono pilotate. Non è vero che chiunque si possa candidare, occorre avere la compiacenza dei partiti. Estraiamo a sorte i nostri parlamentari tra tutti coloro che sono incensurati e di età compresa tra i 25 e 60 anni. Gli attuali onorevoli (titolo da attribuire per meriti e non per diritto) li mandiamo in galera o a raccogliere i pomidoro (in italiano si dice così), a seconda dei casi. Avremo sicuramente una distribuzione più equa tra donne e uomini nelle due camere, senza contare che la percentuale di persone oneste si moltiplicherà in modo imprevedibile. Chi sarà estratto avrà l'obbligo di lasciare il proprio lavoro (se ce l'ha) per dedicarsi a tempo pieno alla nuova attività. Sarà istituito l'obbligo di presenza per tutti i parlamentari, come per tutti i lavoratori del mondo. Lasciamo pure l'attuale stipendio e la pensione d'oro alla fine della legislatura. Non avremo più professionisti della politica, ma casalinghe capaci di far quadrare i conti alla fine di tutti i mesi, senza pericoli di buchi nella finanza pubblica. Spariranno destra e sinistra, perche i mancini non devono essere discriminati, ma soprattutto non ci saranno più i centristi, cioè quelli che non sanno da dove vengono, ma solo dove vogliono arrivare. E' un sogno?


giovedì, ottobre 12, 2006

Un racconto

Ciao,

ho scritto un breve racconto.

Il suo cadavere giaceva quasi interamente sulla strada: la testa aveva colpito violentemente lo spigolo del marciapiede e lì era rimasta. Il sole aveva quasi squagliato l’asfalto. Il sangue era stato assorbito dal suolo come se fosse stato di terra. Restava solo una chiazza scura. Il motociclista che l’aveva investito era miracolosamente illeso, a parte qualche contusione guaribile in pochi giorni e l’incapacità di tornare in sella che non l’avrebbe più abbandonato. La giornata era sembrata sfortunata sin dall’inizio: lo spazzolino gli si era spezzato in mano mentre si sfregava i denti, poi il caffè bollente si era rovesciato ustionandogli il piede destro.


Ma lui era un ottimista, e non aveva colto quei segni come l’inizio della fine.


Mentre attendeva che il semaforo desse il via ai pedoni, una piccola distrazione: un alito di vento caldissimo sollevò il leggero e corto velo che proteggeva dagli sguardi le gambe della ragazza. Istintivamente si voltò, ma perse l’equilibrio. Fu la borsa del suo notebook ad ostacolare la folle corsa del centauro. Fu tutto molto rapido. Ebbe solo il tempo di comprendere quanto non fosse vero che prima di morire tutta la vita ti scorre davanti. Ma realizzò che stava per morire. Non ci fu neppure la possibilità di avere paura. Un colpo secco alla testa e poi stop. Era morto.


Ma lui era un ottimista e non si sarebbe lasciato spaventare comunque.


Quindi, lentamente, si rimise in piedi e ordinò una birra fresca nel bar all’angolo.


martedì, settembre 19, 2006

Ancora paparazzy!

Ciao,

si discute molto in questi giorni, circa le parole pronunciate da Razzy a Ratisbona durante il suo viaggio apostolico (?!). Il testo, tradotto in italiano, è scaricabile dal sito del Vaticano. Prima di dire la mia ho voluto leggerlo. Leggetelo anche voi.

Razzy ha parlato di ragione e fede e, per essere più chiaro, ha portato l'esempio di un cristiano che riteneva sbagliati gli insegnamenti di Maometto, poichè inneggianti alla violenza anzichè alla ragionevolezza.


Innanzi tutto mi pare fuori luogo citare tesi sostenute quasi settecento anni or sono per riportarle nel momento storico attuale in cui, nostro malgrado, viviamo un aspro conflitto tra alcuni integrlalisti fondamentalisti islamici e mondo occidentale (tanto per definire le due fazioni in modo semplicistico).


Eppoi vogliamo parlare delle volte in cui i Cristiani hanno ragionato (tra loro) a suon di spade e cannoni o è meglio far finta di niente?


In terzo luogo non posso evitare di pensare all'atteggiamento del Sig. C. di cui ho già parlato, in passato. Possibile che Razzy abbia lo stesso Q.I. e non abbia pensato alle possibili, anzi probabilissime, conseguenze del suo dottissimo discorso?
Ma, per la miseria, se sei il papa cerca di fare almeno il papa e bada al tuo gregge senza sparlare degli altri pastori.

Fermo restando che certi lapsus fanno comodo sia ad alcuni imbecilli (non tutti) con il turbante (nel senso che costituiscono motivo di turbamento per l'umanità) ed altri con la penna.

Purtroppo è facile sobillare la gente, quindi cerchiamo di stare attenti. Caro Razzy, ho apprezzato il tuo passo indietro, ma se ti dicono che non è sufficiente, fai uso della ragione che hai tanto elogiato e fanne altri due.

Più che la ragione ci vorrebbe un po' di umiltà.

Per ora taccio su quel briscolaro di Ruini che non ha perso occasione per mettere il carico da 11.


mercoledì, settembre 13, 2006

Il camaleonte

Ciao,

secondo la fonte che riporto paparatzy avrebbe detto che la cristianità è legata alla ragione. Bisognerebbe chiedere a Galileo cosa ne pensa...

Circa l'atteggiamento della cristianità riguardo la guerra consiglierei a tutti di leggere "Cristiani in armi" (Fumagalli-Brocchieri ed. Laterza). Poi ne riparliamo.

http://it.news.yahoo.com/12092006/58-59/papa-invita-i-musulmani-dialogo-contro-guerra-santa.html


mercoledì, luglio 26, 2006

E' solo una questione di soldi parte seconda

Ciao,
mi dispiace per gli editori: i vocabolari della lingua italiana sono tutti da riscrivere: politica, calcio, società e letame sono sinonimi. Lo vediamo tutti i giorni in parlamento: chi governa ha sempre a cuore alcuni interessi superiori (i propri), rispetto a quelli che dovrebbe curare (i nostri).
Lo vediamo quando il dentista non ci rilascia la ricevuta e ci dice che così paghiamo di meno. Poi lui se ne va in barca, e a noi ci tolgono dallo stipendio anche le sue tasse. Oppure quando i vicini di casa, dipendenti ministeriali, lavorano di rado, partono a giugno con tutta la famiglia per il mare e tornano a settembre, possiedono due automobili e le parcheggiano dove capita perché possono farlo. E tu che lavori nel privato, con orari impossibili, non sei mai a casa coi figli, hai 23 giorni di ferie l’anno, una sola auto e nemmeno il motorino perché l’assicurazione poi chi la paga, sei costretto a pagare il garage perché la sera il solo posto libero ha le righe gialle e (per fortuna o perché non hai il permesso) non ci puoi posteggiare, devi pagare il nido privato perché tuo figlio non è rientrato in graduatoria in quello comunale. E la sera ti chiedi perché.
Lo abbiamo visto anche ieri con la sentenza inappellabile della Giustizia (?!) Sportiva che molti attendevano.
Le cose cambiano ma restano sempre le stesse. Più volte ho sentito dire che il calcio è il collante di questo paese. Niente di più falso: come la politica, è un modo per tenere occupata e divisa la gente. Oggi metà paese è indignata, l’altra metà si bea senza vergogna di parteggiare per coloro che imbrogliano perché tanto sanno che saranno impuniti ed anzi, che alla fine avranno ragione e saranno pure risarciti. Nel frattempo, zitti zitti, i politici discutono di come “non deludere le aspettative della popolazione carceraria” come ha candidamente dichiarato Bertinotti: lui sì che andrebbe rifondato.
I Carraro (di lui citerei qualcosa di elegante, ma le fonti non riportano nulla in proposito), i Berlusconi (di lui è inutile citare), i Bertinotti (di lui ho già citato abbastanza), i Mastella (di lui dico solo che fa il ministro della giustizia e ho detto tutto) e i Guidorossi (colui che era stato nominato per cambiare le cose: “Ho chiesto a Lippi di restare”): eccoli i nostri dirigenti. Poi ci sono gli opportunisti: i Capello (“non andrò mai alla Juventus”), i Baldini (ma di che solco parli, di quello che hai in faccia?), i Cannavaro (“E’ forte come un toro” dicono in Spagna: fossi in lui mi preoccuperei un pochino…). Le nuove generazioni prenderanno esempio da loro. Dove arriveremo? Quando toccheremo il fondo? Ogni giorno scopriamo che si può scavare un po’ di più. Ci vorrebbe una rivoluzione. Eppure c’è stato chi la voleva fare. Il popolo però ha visto il sangue, non aveva fame, non sapeva che le partite di calcio erano truccate e pensava di essere libero. Erano gli anni di piombo. La gran parte di quei terroristi ha pagato o sta pagando perché ha ammazzato anche padri di famiglia, nel tentativo di cambiare le cose. Anche sul DC9 di Ustica c’era gente innocente che aveva una famiglia, così come a Linate o sulla funivia del Cermis. Ma i colpevoli? Tanto per cominciare si cercano i responsabili (e non i colpevoli), e tanto per finire non si riesce a trovarli. Cosa vuoi di più dalla vita? Beviti un amaro! Per renderla più dolce.
Ora la gente sa almeno due cose: le partite sono truccate e la Giustizia non è uguale per tutti. Aggiungerei che la benzina costa un pochino troppo, e che quindi, alla fine, è sempre e comunque una questione di soldi.

mercoledì, luglio 12, 2006

Spot pubblicitari


Ciao,

molti spot pubblicitari sono certamente più che idioti. Altri possono essre più gradevoli. Alcuni, invece, dovrebbero essere oggetto di indagine da parte dell'autorità giudiziaria. In particolare mi vengono in mente le pubblicità riferite ad integratori vitaminici, acque miracolose, cosmetici dalle proprietà incredibili. Ma il peggiore di tutti è lo yogurt alla cocaina. Hai una vita stressata a causa del lavoro e della famiglia? Hai bisogno di qualcosa che ti tiri un po' su, ma non puoi permetterti la polverina magica (mica sono tutti come Lapo che, dopo una sniffata, vince un soggiorno a Miami: a noi ci sbattono dentro per uno spinello)? Ti serve un rinforzino?

C'è Actimel: è buono (dicono), funziona, non ha gli effetti collaterali della cocaina ma ne possiede tutte le proprietà, non ti fa rischiare l'overdose, ed è perfettamente legale.

A chi lo consiglierei?

Ma al Dr. Agricola ovviamente: se nello spogliatoiio della Juventus avessero trovato tonnellate di Actimel, Guariniello non lo avrebbe certo accusato di "abuso di yogurt"!

martedì, luglio 11, 2006

Seconda lezione di antropologia


Ciao,

sono di nuovo qui a parlare delle stesse cose già espresse nel post del 18 febbraio u.s. Il sig. Calderoli non ha fatto che confermare, attraverso le sue ultime esternazioni, la validità della teoria da me formulata nel post di cui sopra. L'intelligenza umana potenzialmente non ha limiti; la stupidità del sig. Calderoli nemmeno: cresce di giorno in giorno. Stavolta in un colpo solo ha insultato francesi, neri, musulmani e comunisti: praticamente quasi tutto il genere umano. Sarà invidia?

Fonte: http://www.centomovimenti.com/2006/luglio/10_calderoli.htm

lunedì, luglio 10, 2006

Campioni del mondo

Ciao,

l'Italia è Campione del mondo. L'ultima volta fu nel 1982: mi ricordo le partite vissute con gli amici, l'apprensione davanti al televisore, la partita contro il Brasile, la finale con la Germania, i brividi al fischio finale, Zoff che alza la Coppa, Bearzot portato in trionfo, Pertini in tribuna autorità...

Paolo Rossi aveva appena finito di scontare due anni di squalifica. Poi venne fuori la storia della combine circa la partita con il Camerun.

Stavolta non ho sofferto nè gioito. Non mi sono sentito coinvolto. Ho visto le partite dell'Italia come se non fossi italiano. Non sono riuscito a tifare. Mi sono fatto carico io della vergona che molti dei protagonisti, in campo e fuori, hanno celato così bene.

Della vittoria del 2006 ricorderò Lippi allenatore della Juventus che non sapeva nulla dei farmaci che i suoi calciatori assumevano negli spogliatoi e neglia alberghi; Lippi sfiorato dallo scandalo sulla GEA di cui suo figlio fa parte; ancora Lippi che sguazza in un sistema marcio e fetido, che però non si deve criticare e ce lo viene pure a dire.

Ricorderò Cannavaro e le sue doti di regista mentre riprende se stesso ed i suoi compagni di squadra mentre si iniettano nelle vene flebo prima di una finale di Coppa: "Questa è la prova che facciamo tutti schifo" disse; Cannavaro che rilascia interviste che poi deve ritrattare perchè voleva dire l'esatto contrario di ciò che ha detto; Cannavaro che spezza le gambe e corre più di Pantani in salita; Cannavaro che alza la Coppa.

Gattuso che rifiuta di sottoporsi ad un prelievo di sangue per l'esame antidoping dopo una partita di campionato; Gattuso che attribuisce i meriti della vittoria al marciume divenuto pubblico.

Del Piero che da anni è un ex giocatore, ma beve tanta acqua; Del Piero che per anni fu quasi immenso, poi l'infortunio e la sospensione della terapia: resta il dubbio se il declino sia dovuto al primo o all'altra. Del Piero che al processo per frode sportiva non ricordava.

Buffon con la maglia Boia chi molla; Buffon che scommette sulle partite.

Camoranesi che pur di giocare in nazionale non fa differenza tra Italia ed Argentina.

Materazzi il violento, Materazzi la vittima, Materazzi l'eroe.

Gli altri calciatori che non ho citato, che hanno partecipato in quanto professionisti convocati: non hanno saputo dire di no; li comprendo, in parte, ma hanno fatto parte del mucchio, si sono confusi con la melma.

Guido Rossi che supplica Lippi di non andare via.

Mastella che fa il ministro della giustizia e dice che i Campioni del mondo in serie B non è giustizia.

Per ultimi ci metto: Ghana, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Australia, Ucraina, Germania e Francia. Vi rendete conto contro chi avete perso?

Mi fermo qui.

Datemi una ragione per scendere in piazza con il tricolore.


giovedì, luglio 06, 2006

Una brutta parola

Ciao,

leggo dal dizionario Garzanti:

"CONSUMATORE: chi consuma un bene, un prodotto."

La maggior parte delle persone, come me, si ritrova inserito in questa categoria: i consumatori. Come se io tutto il giorno stessi lì a consumare, come un parassita. Diciamo invece che le persone che, come me, lavorano HANNO DIRITTO di usufrire di servizi e beni che pagano salati. I veri consumatori sono coloro che erodono (leggi consumano) la nostra pazienza. Speriamo che si sbrighino.


martedì, luglio 04, 2006

Cosa vorrei che la scuola insegnasse


Ciao,

questo è un post molto impegnativo. La scuola è fondamentale per la formazione e la maturazione dei ragazzi. I professori dovrebbero essere selezionati in base alla capacità di insegnare e di rapportarsi con gli studenti. E dovrebbero essere pagati quanto un chirurgo di fama, se sono bravi. Gli altri bisognerebbe cacciarli via: i danni che può fare un professore incompetente e/o impreparato e/o incapace sono gravissimi. Questo non è un mestiere come gli altri e non è adatto a tutti. Un bravo insegnante riesce a tenere viva l'attenzione e rende interessante lo studio. Ma la nostra scuola ha un ulteriore difetto, anch'esso gravissimo. Non insegna la materia più importante: il comportamento nella vita sociale. L'educazione civica è una disciplina largamente trascurata e sottovalutata dai programmi scolastici. Eppure se insegnassimo anche ai più piccoli valori come l'onestà, il rispetto delle regole, il significato delle leggi, ne deriverebbe, ne sono certo, un futuro più luminoso. Togliamo un'ora a Leopardi e diamola alle generazioni future, ne sarebbe felice anche lui.

lunedì, luglio 03, 2006

L'informazione

Ciao,

quando avevo circa 14 anni pensavo che mi sarebbe piaciuto fare il giornalista. Probabilmente avrei fallito completamente, perchè i giornalisti sono ormai estinti. Intendiamoci: la mia definizione di giornalista è: colui/ei che riporta i fatti. Un cronista insomma. Uno che, se proprio vuole dire anche la sua, lo fa, ma separando le proprie idee dai fatti. Credo proprio che questa figura non esista più. Curiosamente altri mestieri, seppure a fatica sopravvivono: l'arrotino, lo spazzacamini. Il giornalista no. Che i giornalisti siano tutti morti come i dinosauri? No. Si sono evoluti. Sono diventati opinionisti. Vengono pagati per esprimere un'opinione (che in molti casi, guarda un po', coincide con quella di chi li stipendia) sui fatti più disparati. Il loro pensiero sovrasta il fatto stesso, e diviene lui oggetto di discussione. Il fatto viene poi dimenticato, alla faccia della storia. Sembra che oggi avere un'opinione sia una professione (anche redditizia) e che solo alcuni, in quanto professionisti del ramo, possano vantare i titoli per esprimerla. Non è così: ricordiamocelo sempre. Non esistono opinioni giuste e sbagliate, proprio perchè di opinioni si tratta. E non occorre appartenere all'ordine dei giornalisti per averne una. Invece, è preferibile essere figlio di giornalisti per appartenere all'ordine. Sarà forse perchè papà non è giornalista, che ho scelto un'altra strada?


giovedì, giugno 08, 2006

Lettura consigliata

Ciao,

mi piacerebbe sapere quanti, tra capi di stato e primi ministri che muovono armate come se il mondo fosse un gigantesco risiko, hanno letto E.M. Remarque. Probabilmente la maggior parte di essi nemmeno sa chi sia e cosa abbia scritto.

Se non l'avete fatto, leggetelo. Per voi e per il mondo.

Chi manda soldati al fronte dovrebbe marciare in testa.


lunedì, maggio 29, 2006

Vuoi vedere che è tutta colpa Sua?

Ciao,

Paparazzingher si chiede perchè Dio non ha impedito lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento. E' esattamente ciò che lui dovrebbe essere in grado di spiegarci, come rappresentante di Dio in terra.

Troppo comodo, caro Razzy, sostenere l'impossibilità di conoscere il pensiero e la volontà divine in alcune occasioni, ed avere la pretesa di sapere cosa sia il giusto e sbagliato in altre. Troppo comodo, caro Razzy, chiedere a Dio di non permettere più certi abomini: siamo noi che dobbiamo impedirli. Se ti rivolgi a Lui così, lo accusi di negligenza, o per lo meno di omissione di soccorso. Ma chi credi di essere? Sei solo un papa.

E non mi venite a dire che sono anticlericale: è che non mi piacciono le fesserie!


venerdì, aprile 14, 2006

Non ne posso più (parte seconda)

Ciao,

a maggior ragione dopo aver letto qui viene da porsi una serie di domande, tra cui: ma perchè ci hanno tanto rotto le scatole con 'ste olimpiadi? E poi, visto che sono costate più di quanto hanno reso, chi paga la differenza? C'è un cetriolo che vola, speriamo non finisca nel solito posto...

http://it.news.yahoo.com/13042006/58-59/successo-olimpiadi-torino-riduce-deficit-circa-31-mln-toroc.html


giovedì, aprile 13, 2006

Altro che Asimov... (parte seconda)

Ciao,

quando scrissi il post "Altro che Asimov..." non immaginavo che potesse avere un seguito. Ma ora non posso fare a meno di considerare curioso che, nel giorno in cui cambia il governo, dopo oltre 40 anni di latitanza, ti vanno ad arrestare Provenzano Bernardo da Corleone. Intendiamoci: così per ipotesi e tanto per scherzare...


lunedì, aprile 10, 2006

Italiani: popolo di coglioni e rincoglioniti

Ciao,

siamo arrivati alla resa dei conti. C'è poco da ridere, però: un popolo che si divide tra coglioni e rincoglioniti non mi sembra un granchè. Ciascuno di noi sa a quale categoria appartiene. Forse era meglio non votare, così, tanto per sfuggire a queste scomode definizioni. In ogni caso chiunque vinca non distinguerà più tra gli uni e gli altri e baderà solo ai +*@zzi suoi.


venerdì, marzo 10, 2006

Promemoria

Questo post è per me:

serve a rammentarmi quali negozi, ristoranti, etc non devo più frequentare.

EIDOS Via Appia Nuova 258, Roma

ZEROCENTO concessionaria e succursali Toyota, Roma


lunedì, febbraio 20, 2006

E’ solo una questione di soldi

Ciao,
sono uno che non guadagna un centesimo col calcio e nemmeno lo spende, per il calcio. Per tanti motivi. Non ho Sky, non ho il digitale terrestre e non compro i quotidiani sportivi. Da qualche anno non vado allo stadio. Questo fa di me una persona professionalmente disinteressata, e quindi indipendente, nelle proprie opinioni.

Ecco la mia su quanto accaduto ieri.


Non è la prima volta, e non sarà nemmeno l’ultima, che un calciatore si fa male. Alcuni sono stati costretti a smettere, altri sono tornati in campo. Ovviamente io per primo auguro al Capitano una guarigione completa sia dal punto di vista fisico che psicologico. Come molti, mi sono chiesto se si è trattato di una fatalità o di un infortunio annunciato e inevitabile. In genere, in questi casi, si scatena una caccia al colpevole: gli arbitri, gli avversari, Spalletti addirittura, e finanche il Medico Sociale, sono stati chiamati in causa. La verità l’abbiamo vista tutti: Totti è caduto male. Se però vogliamo andare fino in fondo in questa analisi, bisogna avere il coraggio di farlo come si deve.
Nel nostro campionato giocano 20 squadre le quali, teoricamente dovrebbero concorrere per la conquista di un trofeo: chi fa più punti vince. Semplice. E invece no: perché guardando la classifica si vede come una (teoricamente due) compete per il trofeo (ma se è una sola con chi compete?), quattro lottano per i tre posti validi per accedere al più importante torneo d’Europa, segue un gruppo più o meno omogeneo di formazioni (mediocri), ed infine ci sono i predestinati alla retrocessione. E’ evidente che non possiamo definire tutto questo come un Campionato di serie A: è piuttosto un coacervo di compagini di livello estremamente differente. Perché? Ma è semplice, e questo è semplice sul serio: più squadre uguale più partite; più partite uguale più diritti televisivi, e quindi più sponsor e più soldi (per le società, soprattutto le più importanti in modo da perpetuare il circolo vizioso appena descritto). Ma anche: più partite uguale più trasmissioni televisive, più giornali venduti e più soldi (per opinionisti, giornalisti, ospiti presenzialisti e proprietarie di belle gambe). Alcuni degli effetti collaterali di questa situazione sono: a) il fronteggiarsi calciatori di serie A con calciatori (nel senso che danno calci) più o meno improvvisati; b): la necessità di rimanere aggrappati alla serie A in ogni modo (doping, gioco scorretto e/o violento con lo scopo di eliminare fisicamente l’avversario più pericoloso; c): mancanza di allenamento e maggiore probabilità di infortunarsi). In tale mondo ognuno fa il suo mestiere: Totti deve fare il Campione e altri faranno la loro: chi l’arbitro incompetente, chi il Bogoni (ve lo ricordate, vero?) della situazione, chi l’opinionista-banderuola, e chi il dopato innocente. E’ un gioco di ruolo in cui ciascuno ha una parte da interpretare, ma tutti, più o meno, ci guadagnano, tranne quelli che vi assistono (che poi sono quelli che ci mettono i soldi). In questo contesto, mi dispiace dirlo, ma lo penso veramente, la caviglia di Totti è un ottimo argomento di discussione: porterà a maggiore audience ed a vendere più copie. Se ne parlerà a lungo con forti guadagni per opinionisti, testate televisive e giornalistiche. In fondo in fondo, il mondo del pallone (in cui, badate bene, non includo tifosi e appassionati che lo alimentano con i propri soldi), con questa storia ci guadagnerà: pensate a quanti spunti di discussione da qui ai Mondiali e anche dopo, comunque andrà. Eh si, perché ormai da un pezzo il calcio ha cessato di essere uno sport, per trasformarsi in un argomento di discussione: le partite sono solo un pretesto.
Con rimpianto per i tempi di Ameri e Ciotti


sabato, febbraio 18, 2006

Lezione di Antropologia


Ciao,
tutti gli individui appartenenti alla razza umana sono più o meno diversi fra loro. Alcuni gruppi sono riconoscibili in base a caratteristiche esteticamente evidenti e macroscopiche, come il colore della pelle o la statura. E’ possibile, nell’ambito degli stessi gruppi, individuarne poi altri, ed altri ancora, che solo gli studiosi sono in grado di distinguere. Alcune caratteristiche dell’essere umano però, non sono tipiche di un gruppo etnico piuttosto che un altro, ma si ritrovano distribuite più o meno in modo uniforme: parlo, ad esempio, dell’intelligenza.
A tal proposito vorrei, in controtendenza, spezzare una lancia in favore del Sig. Calderoli. Egli costituisce una conferma a quanto precedentemente affermato: e cioè che la distribuzione dell’intelligenza è più o meno uniforme. Possiamo considerare tale distribuzione in un grafico che riporti sull’asse X gli tutti gli individui, e sull’asse Y il livello di intelligenza. In un sistema di questo tipo sono necessari, al fine di mantenere la media abbastanza costante, individui come il Sig. Calderoli: in caso contrario non si potrebbero giustificare i picchi corrispondenti a persone come Einstein, Planck, Riemann, Leonardo da Vinci e via dicendo.
Per concludere, l’intelligenza non è un merito, ma una dote. Non si può colpevolizzare una persona in quanto priva di una dote. E’ nostro dovere rispettare tutti, ed in particolare anche coloro che hanno contribuito alla carriera del sig. Calderoli, consapevoli del fatto che prima o poi qualcuno riporterà in media il livello intellettivo della razza umana.

Nella prossima lezione tratteremo il tema della bellezza estetica, che è fortemente legato a fattori culturali tipici dei singoli gruppi umani. Naturalmente, esistono importanti eccezioni che potremo definire di carattere universale. Ancora una volta il Sig. Calderoli ci aiuterà a comprendre appieno questo concetto.

giovedì, febbraio 09, 2006

Non ne posso più

Ciao,

eccheppallecostoTORINO2006!


mercoledì, febbraio 08, 2006

Democrazia: la conquista di un’illusione o l’illusione di una conquista?


Ciao,
a proposito di quanto sta succedendo tra Europa-Stati Uniti e mondo islamico ho qualche riflessione, anche di carattere più generale. Nessuna delle due culture accetterebbe in casa propria le regole dell’altra, eppure siamo andati in Iraq per imporre la “democrazia”. E’ giusto meravigliarsi se, una volta eliminato il feroce dittatore, la situazione è quella di un paese in cui governa il caos?
Letteralmente, democrazia, significa governo del popolo. Naturalmente, come tutte le forme di governo, è un’utopia, un traguardo irraggiungibile. La libertà, che dalla democrazia dovrebbe derivare, è un illusione che va conquistata a caro prezzo. La definirei “la conquista di un’illusione” e, di conseguenza, “l’illusione di una conquista”. Ma le conquiste non possono essere imposte: vanno raggiunte in prima persona. Quanto alle illusioni, ciascuno culla le proprie e le custodisce come può. Ogni popolo pensa e agisce in base alla propria storia, spesso senza farne tesoro. Penso agli Stati Uniti, che credono di esistere per contrapporsi al Male, ma lo ricercano solo in casa altrui, peraltro senza mai sconfiggerlo; penso ad Israele, patria di un popolo senza terra per millenni eppure unito e sempre perseguitato, che ora infligge ad altri la stessa pena; penso ai Palestinesi, che tale pena non vogliono subire, e che hanno un’occasione irripetibile per dare al mondo intero una lezione di civiltà con Hamas al governo se mai si raggiungesse la pace; penso in genere a tutti i musulmani che non tollerano, giustamente, che la loro illusione sia derisa in occidente; penso al Vaticano, che sempre ha tenuto in maggior considerazione il potere temporale rispetto a quello religioso, pur affermando ridicolmente l’opposto; penso all’Italia, sempre divisa in fazioni, granducati e comuni fin dai tempi di Roma, così come ora è divisa prima delle elezioni, perché è pur sempre meglio capeggiare una banda di tre elementi piuttosto che fare il vice in un’organizzazione di 1000 persone. E potrei continuare a lungo…
Non è sufficiente studiare la storia e le scienze per progredire: occorre innanzi tutto avere il coraggio di scrivere obiettivamente, ammettere i propri errori prima di quelli altrui, e tentare di cambiare i comportamenti che in passato tanto hanno nociuto. Purtroppo i nostri leader sono troppo occupati a riscrivere la storia del recente passato per occuparsi di quella futura.

“Homo homini lupus”
Plauto (Asinaria, v. 495)

lunedì, gennaio 30, 2006

Miracolo!

Ciao,
finalmente una buona notizia. Anche da morto Giovanni Paolo II è in grado di fare miracoli (il che è in effetti un eresia: solo Dio li può fare, ma è un dettaglio). Il fatto strano è che non sono considerati abbastanza straordinari i “miracoli” accaduti durante il suo pontificato. Senza ironia ne vorrei rammentare alcuni:

1) Paul Marcinkus non viene cacciato via dallo IOR dal neo eletto Papa, nonostante i suoi provati (alcuni) rapporti e traffici con Calvi, Sindona e altri.
2) Paul Marcinkus divenne addirittura cardinale ma i suoi (e del Vaticano) traffici rimangono misteriosi.
3) Giovanni Paolo II sopravvisse ad un attentato. Alì Agcà premette il grilletto. Dopo oltre vent’anni non se ne sa molto di più.
4) Emanuela Orlandi è scomparsa. Chiediamo al mago Silvan?
5) Anche Mirella Gregori è scomparsa, ma non se la ricorda più nessuno? Perché?
6) Il 4 maggio 1998 morirono in Vaticano Cédric Tornay, un alabardiere delle guardie svizzere, Alois Estermann, appena nominato suo comandante e sua moglie Gladys.

Non c’è che dire, durante il pontificato di Giovanni Paolo II ne sono successi di fatti curiosi…
Un pontificato cristallino.
Ma sì, subito santo. A forza di cercare vuoi che non salti fuori qualche altro miracolo?

Ecco il link:

Giovanni Paolo II, forse Santa Sede ha trovato il miracolo

http://it.news.yahoo.com/30012006/58/giovanni-paolo-ii-forse-santa-sede-trovato-miracolo.html

mercoledì, gennaio 25, 2006

Sua Presenza colpisce ancora


Ciao,
mio malgrado non resisto alla tentazione di commentare le solite uscite di Sua Presenza Camillo Ruini. Ho letto la sua prolusione in occasione del “Consiglio permanente” della CEI, che sta avendo luogo in questi giorni. Chi fosse interessato può leggere l’intero testo sul sito della CEI. Si conferma che i professionisti delle anime pensano soprattutto a sé stessi: al primo punto c’è il “saluto, deferente, affettuoso e grato” al più alto in grado, cioè il Papa, con 1662 parole; al secondo punto servono 1273 parole per commentare e riassumere il Papa-pensiero, già espresso in occasione della Giornata Mondiale della Pace; al terzo punto sono sufficienti appena 526 parole per liquidare con “un rapido sguardo” la situazione internazionale; ma al quarto punto, inevitabile come la morte e puntuale come una rata, ci sono 902 parole di commento riguardo il clima politico “nel nostro paese”. Di queste, 101, quelle di seguito riportate, servono a sottolineare l’inutilità delle restanti 801:
“In vista del prossimo appuntamento elettorale confermiamo in primo luogo quella linea di non coinvolgerci, come Chiesa e quindi come clero e come organismi ecclesiali, in alcuna scelta di schieramento politico o di partito, linea che non è frutto di indifferenza o di disimpegno, ma di rispetto della legittima autonomia della politica e ancor prima della genuina natura e missione della Chiesa (cfr Gaudium et spes, 76). Nell’attuale situazione italiana anche con questo atteggiamento intendiamo inoltre contribuire a quel rasserenamento del clima e a quella concordia sui valori e gli interessi fondamentali della nazione di cui si avverte acutamente il bisogno.”
Ricorderei a Ruini che il suo paese si chiama “Stato del Vaticano” ed ha confini geografici e politici ben precisi. Il nostro è l’Italia, che di farabutti è già pregna. Fortunatamente per noi un Santo di nome Camillo già esiste, e la carriera Papale è sfumata. Forse è per questo che per cercare di rendersi immortale ricorre a queste dichiarazioni. Certo che, in periodo pre-elettorale, in Italia cerchiamo di non farci mancare proprio nulla, estendendo la par condicio anche ai politici ed ai partiti stranieri.

venerdì, gennaio 20, 2006

Altro che Asimov...

Ciao,
avete fatto caso che da qualche anno si parla pochissimo di MAFIA?
Saltuariamente ci informano delle vicissitudini prostatiche di Provenzano: in pratica sappiamo come è fatto dentro, ma non che faccia abbia.
Riina non fa più notizia: ma chi ci crede che fosse lui il capo?
Per contro CAMORRA, ‘NDRANGHETA, e compagnia bella sembrano imperversare.
Si potrebbe supporre, così per gioco, che:


a) La MAFIA non esiste, non è mai esistita: tesi sostenuta soprattutto dai mafiosi stessi.


b) La MAFIA è stata sconfitta e quindi non è più un problema.


c) La MAFIA esiste, ma è diventata ONLUS ed aiuta i bisognosi.


d) La MAFIA continua a fare quel che ha sempre fatto ma le notizie vengono censurate.


e) La MAFIA non ha più bisogno di ricorrere a certi mezzi per imporre le proprie regole.


Certo che, così per ipotesi e tanto per scherzare, se un mafioso un giorno andasse al governo potrebbe verificarsi che di MAFIA non si parlerebbe più né sui giornali, né in televisione; invece, presumibilmente, verrebbero perseguitate le organizzazioni concorrenti. Ma, soprattutto, che bisogno ci sarebbe di ammazzare la gente per affermare un potere già legalmente detenuto?


Ma naturalmente questa è fantascienza…


giovedì, gennaio 12, 2006

E' iniziata la campagna elettorale: più sacrifici per tutti!


Ciao,

ecco due notizie recuperate in questi ultimi giorni.

(ANSA) - ROMA, 5 GEN - Per il contratto con gli italiani firmato a 'Porta a Porta', Silvio Berlusconi dovra' comparire davanti a un giudice di pace . A citarlo in giudizio e' stata una pensionata di 78 anni di San Cesareo (Roma) che non ha visto aumentare la propria pensione a 516 euro cosi' come promesso dal presidente del Consiglio. Anzi, se l'e' vista ribassare. Il premier e' stato invitato a comparire per il 28 febbraio. Come testi sono stati citati il conduttore tv Bruno Vespa e il ministro Maroni.

(http://it.news.yahoo.com/05012006/2/pensionata-cita-premier.html)

(ANSA)-ROMA,11 GEN-Il consiglio di presidenza del Senato ha deciso di non applicare il taglio del 10% previsto in Finanziaria a liquidazioni e pensioni dei senatori .La decisione, a quanto si apprende da ambienti della presidenza di Palazzo Madama, e' stata presa con il solo voto contrario del presidente Marcello Pera e le astensioni del vice presidente Domenico Fisichella e del Questore Franco Servello.

(http://it.news.yahoo.com/11012006/2/senato-taglio-10-senatori.html)

Ogni commento è superfluo.

lunedì, gennaio 02, 2006

Un maggiordomo strapagato

Ciao,
quasi sette anni or sono, in una delle residenze più antiche e prestigiose di Roma, si ricercava un maggiordomo. I requisiti richiesti erano: nome altisonante, statura non troppo elevata, età non più giovane (perché ispira simpatia), e naturalmente spiccato senso del servilismo. I suoi doveri sarebbero stati di tenere pulita la residenza, viaggiare, tenere discorsi retorici e spesso noiosi, presenziare a cerimonie di vario tipo, ma nello stesso tempo cercare di apparire il meno possibile nelle occasioni importanti. La retribuzione era garantita ai massimi livelli della categoria. Nessuno, tra coloro che in precedenza avevano avuto questo incarico, aveva dimostrato di possedere tutti i requisiti richiesti, per cui non si pensava di poter trovare il candidato ideale.
Invece, si presentò un signore sulla settantina, dal doppio nome di battesimo, sposato, non alto, che, a quanto si affermava sul suo curriculum vitae, per anni aveva servito e difeso con devozione e perseveranza gli interessi di coloro che custodivano e vigilavano sul tesoro di un intero popolo. Compito non facile, visto che il suo successore in tale ruolo è naufragato tra gli scogli degli scandali e delle polemiche, ma questa è un’altra storia…
Torniamo a noi. Il nostro candidato superò tutti i colloqui e fu assunto in pianta stabile con contratto (rinnovabile) della durata di sette anni. Si trasferì con la sua signora nella nuova residenza e iniziò la sua avventura. Il Padrone (chiunque egli fosse) fu sempre soddisfatto di lui: una persona discreta e fidata - così diceva il Padrone – che sente ma non ascolta, e che raramente, ma solo per una questione di forma, ha esternato la sua opinione.
Tutti vorrebbero un maggiordomo così. Ed infatti tutti ne parlano bene, le sue referenze sono ottime, ed il suo contratto sta per scadere. Il suo futuro Padrone (chiunque egli sarà) non potrà che esserne soddisfatto.
Anche il migliore dei servitori, però, è un essere umano che invecchiando, perde colpi.
Recentemente, attanagliato dal timore di non esser più all’altezza del proprio compito, si è lasciato andare ad uno sperticato autoelogio nel tentativo di meritarsi il rinnovo del contratto. Tutti hanno avuto l’impressione di vedere in lui il suo attuale Padrone, che in questo campo è sicuramente il migliore. Come si dice: il cane dopo un po’ tende ad essere simile al padrone…Il Padrone però non gradisce le imitazioni di sé stesso: o meglio, come il Dio del Corano ha proibito qualunque sua rappresentazione (che non abbia espressamente autorizzato).
Il giorno successivo il maggiordomo, credendo di compiacere il Padrone, ha filosofeggiato di guerra e di pace, introducendo il concetto di guerra guerreggiata. Evidentemente deve perciò esistere anche una condizione di guerra non guerreggiata: può essa identificarsi con la pace? Ma allora la guerra guerreggiata non potrebbe essere definita più semplicemente guerra? Il dibattito è aperto, in attesa di chiarimenti, Padrone permettendo, da parte del nostro maggiordomo. Nostro, si perché, dopotutto, siamo noi che lo paghiamo per dire queste fesserie.

In futuro cerchiamo di essere più attenti a chi ci mettiamo dentro casa.


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