lunedì, novembre 27, 2006

La vecchia bagascia dai palloni d'oro

C'era una volta una vecchia bagascia a strisce e con la erre moscia. Da giovane sciorinava tocchettini e sculettamenti. Ora la si vede sempre adagiata su qualche soffice poltrona, come Jabba de Hutt. Ma le poltrone, si sa, non sono tutte uguali. Quindi vorrebbe provarle tutte. Durante la sua ricerca si diletta a biascicare sentenze, gelosa del suo passato e invidiosa del presente altrui.

"Come è possibile - ripete con quella cadenza che tanto ricorda il suo conterraneo ispettor Clouseau - che questo giovinotto sb(r)ighi in pochi minuti quelle p(r)atiche che io sb(r)ogliavo in un o(r)a e mezza di du(r)o lavo(r)o? Io ho tanto sudato pe(r) a(rr)iva(r)e ad esse(r)e l'unico galletto che ha avuto t(r)e palloni d'o(r)o. Sono tanti t(r)e. Pe(r) questo adesso sono cost(r)etto a ce(r)ca(r)e una polt(r)ona più comoda possibile. Ho anco(r)a dolo(r)e: i palloni d'o(r)o sono du(r)issimi!!! Dunque, chi c(r)ede di esse(r)e costui che p(r)etende di fa(r)e le cose meglio di me senza paga(r)e il fio di un pe(r)enne poste(r)io(r) dolo(r)e?"

Gli rispose il giovinotto:"Dici di essere un galletto, ma evacui, parli e covi come una gallina. Se ai tempi tuoi avessi agitato di meno il deretano, ora avresti il cervello più allenato, e non faresti, come invece fai, del tuo sputo minestra, nel piatto che ti nutrì quando nessuno ti voleva. Come è vero che i cuccioli, da grandi, somigliano ai lor padroni: tu mi ricordi il tuo, perciò altro che poltrona: torna nell'ovile!"


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