lunedì, novembre 28, 2005

Il significato delle parole

Ciao,

questo post è molto difficile da scrivere. Ho provato, riletto, aspettato, riflettuto e cancellato. Ora ho deciso di provarci così, sperando di non offendere la sensibilità di alcuno. Questa premessa mi è sembrata quanto mai opportuna data la delicatezza dell'argomento.

Spesso si parla di prevenzione. Anche ieri, in occasione del 40° anniversario dell'AIRC, quando tutti siamo stati chiamati a contribuire per finanziare la Ricerca. Ma di questo parlerò in futuro.

Cosa significa prevenzione? Leggo dal vocabolario:"Prevenire: impedire che qualcosa avvenga o si manifesti, provvedendo adeguadamente in anticipo."


Considerando questa definizione mi vengono da fare alcune considerazioni:

La prima sembra banale: per prevenire un effetto occorre conoscerne con certezza la causa.

La seconda sembra ancora più ovvia: la suddetta causa deve essere eliminata o evitata, prima che determini l'inevitabile effetto.

Bene. Ora proviamo ad applicare questi concetti alla prevenzione della Malattia.

Cosa causa con certezza il tumore? Non lo sappiamo. Ci sono moltissime cause potenziali: il fumo, le radiazioni, alcune sostanze, certi stili di vita, etc.

Cause potenziali: vale a dire che possono deteminare un effetto oppure no, ed il perchè lo ignoriamo.

Possiamo almeno evitare o eliminare tali cause potenziali? No. Possiamo non fumare, ma esiste il fumo passivo. Siamo sempre e comunque bersaglio di vari tipi di radiazioni senza nemmeno saperlo: una cucina domestica corredata di frigorifero, lavapiatti, forno e lavatrice è in questo senso un luogo terribile. Ma anche all'aperto esistono normalissime e naturali radiazioni. La benzina verde contiene benzene che è tra le sostanze potenzialmente più cancerogene che si conoscano. Potrei continuare...

Al momento attuale le nostre conoscenze non possono impedire la comparsa della Malattia, come la parola "prevenzione" potrebbe far intendere.

Ha senso parlare di prevenzione alla luce di queste considerazioni?

Chiamiamo le cose con il loro nome: la nostra unica possibilità è una diagnosi precoce. Dopodichè, è tutto da vedere.

Insomma, non sono molto d'accordo con coloro che ostentano paroloni, ottimismo e sicurezza per chiedere soldi.

Ho sentito proprio ieri il Prof. V. affermere che "Oggi esiste la certezza che il problema sarà risolto, anche se non è possibile dire quando".

Una frase attuale in ogni occasione, oggi come 40 anni fa'.

Sta di fatto che ancora oggi molte persone soffrono e muoiono senza nemmeno la soddisfazione di sapere cosa le uccide.

Vogliamo dire che è stato il destino? Almeno questa definizione è gratuita.

martedì, novembre 22, 2005

Ruini: ci fai o ci sei?

Ciao,

il nostro Parassita dei Poveri non perde occasione per mettersi in evidenza. Ho scaricato dal sito della C.E.I. la Prolusione da lui tenuta in occasione della 55a ASSEMBLEA GENERALE (Assisi, 14-18 novembre 2005) della stessa Conferenza Episcopale. Che dire? Si conferma che questo tipo di preti pensa innanzi tutto a sè stesso. Infatti i primi tre punti sono dedicati al Papa (I), al 40° anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II (II), alla formazione al ministero presbiteriale (III), con un totale di 2761 parole. Al punto IV si parla ci Chiesa e salute con 467 parole: si sa, la salute prima di tutto...

Al punto V si spazia sui problemi del mondo: terremoti, guerre, terrorismo...e soprattutto le parole di Ruini che sono solo 635.

Per sottolineare, infine, che nè la Chiesa nè lui, interferiscono negli affari dello stato italiano, al punto VI compaiono 1177 parole sul panorama politico italiano.

Conclusioni: le lascio a voi perchè io, al contrario di Ruini, non trovo le parole.



martedì, novembre 08, 2005

Acqua o ponte?

Ciao,

è sufficiente conoscere qualcuno che viva nelle regioni italiane meridionali per sapere quanto sia grave il problema dell'approvvigionamento idrico, soprattutto durante il periodo estivo. Nei villaggi turistici l'acqua abbonda, mentre nelle case viene razionata. Sono evidentemente necessari importanti lavori di ristrutturazione della rete di distribuzione per portare l'acqua in tutte le case 24 ore al giorno. Chiediamo ai residenti se preferiscono l'acqua corrente o il ponte sullo stretto? Tu che risponderesti?

A proposito: http://it.news.yahoo.com/051025/26/3gchj.html


mercoledì, novembre 02, 2005

I parassiti dei poveri

Ciao,

quante volte sentiamo parlare dei grandi problemi del mondo: la fame, le malattie, la povertà, le guerre...

Riflettiamo: sono veri problemi?

La risposta è no.

La fame nel mondo: non c'è carenza di cibo, né di acqua. La gente muore di fame perchè non ha denaro per comprarli. Il denaro.

Le malattie: l'uomo ha vinto la battaglia contro la peste ed il vaiolo, poi ha compreso che le malattie potevano essere sfruttate meglio: l'AIDS ci doveva sterminare vent'anni fa', poi c'è stata la Mucca Pazza, infine la SARS ed ora l'Influenza dei Polli. Scommettiamo che tra qualche tempo arriverà qualcosa dal Sudamerica? Tutte malattie che forse, e sottolineo forse, uccidono solo nei paesi poveri, dove malnutrizione e condizioni igieniche vergognose predispongono le persone ad ammalarsi. Nei paesi ricchi servono a racimolare fondi, vendere vaccini di molto dubbia efficacia, e medicine. Per fare denaro. Il denaro.

La povertà: serve solo a definire la ricchezza. Più sono poveri quelli che ti circondano, più ti senti ricco. Basterebbe stampare più soldi e darne a chi non ne ha. Ragionamento sciocco? Non credo. Pensaci bene. Così non ci sarebbero più poveri, ma scomparirebbero anche i ricchi. Mi sa che questi ultimi non sarebbero d'accordo. E nemmeno coloro che fondano il loro business sulla miseria, come certe chiese: Ruini, che faresti tu senza i poveri? Ti toccherebbe andare a lavorare...Mica potresti campare più col nostro ottopermille. E come pagheresti l'ICI? Ti servirebbe il denaro. Il denaro.

Le guerre: vogliamo dirci che si combattono guerre giuste? Diciamocelo pure. Oppure vogliamo affrontare la realtà? Si combatte per il potere. E come si conquista il potere? Con il denaro sottratto agli altri. Il denaro. E chi lo detiene, il potere? Colui che combatte in prima linea? No. Lui manda gli altri in guerra, poi magari dice che non l'ha fatto apposta. Ancora il denaro.

Il denaro. Funziona così: perchè abbia valore è necessario che la maggioranza non ne abbia. E che creda che i problemi siano altri e irrisolvibili. Alcuni poi ti dicono di pregare perchè le cose vadano meglio: come se la colpa fosse di Dio.

Il denaro.


Missioni di pace o missioni di guerra?

Ciao,

per andare in missione di guerra servono armi e coraggio.

Per andare in missione di pace serve solo coraggio. Tanto coraggio.

Per andare in missione di guerra puoi trovare qualcuno che ti paghi.

In missione di pace no.

Ecco la differenza.

Ogni giorno, sullo stesso campo di battaglia, uomini si scontrano e muoiono.

Alcuni sono in missione di pace, altri sono in missione di guerra, altri ancora passavano lì per caso.

Dove sta la differenza?


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