mercoledì, luglio 26, 2006

E' solo una questione di soldi parte seconda

Ciao,
mi dispiace per gli editori: i vocabolari della lingua italiana sono tutti da riscrivere: politica, calcio, società e letame sono sinonimi. Lo vediamo tutti i giorni in parlamento: chi governa ha sempre a cuore alcuni interessi superiori (i propri), rispetto a quelli che dovrebbe curare (i nostri).
Lo vediamo quando il dentista non ci rilascia la ricevuta e ci dice che così paghiamo di meno. Poi lui se ne va in barca, e a noi ci tolgono dallo stipendio anche le sue tasse. Oppure quando i vicini di casa, dipendenti ministeriali, lavorano di rado, partono a giugno con tutta la famiglia per il mare e tornano a settembre, possiedono due automobili e le parcheggiano dove capita perché possono farlo. E tu che lavori nel privato, con orari impossibili, non sei mai a casa coi figli, hai 23 giorni di ferie l’anno, una sola auto e nemmeno il motorino perché l’assicurazione poi chi la paga, sei costretto a pagare il garage perché la sera il solo posto libero ha le righe gialle e (per fortuna o perché non hai il permesso) non ci puoi posteggiare, devi pagare il nido privato perché tuo figlio non è rientrato in graduatoria in quello comunale. E la sera ti chiedi perché.
Lo abbiamo visto anche ieri con la sentenza inappellabile della Giustizia (?!) Sportiva che molti attendevano.
Le cose cambiano ma restano sempre le stesse. Più volte ho sentito dire che il calcio è il collante di questo paese. Niente di più falso: come la politica, è un modo per tenere occupata e divisa la gente. Oggi metà paese è indignata, l’altra metà si bea senza vergogna di parteggiare per coloro che imbrogliano perché tanto sanno che saranno impuniti ed anzi, che alla fine avranno ragione e saranno pure risarciti. Nel frattempo, zitti zitti, i politici discutono di come “non deludere le aspettative della popolazione carceraria” come ha candidamente dichiarato Bertinotti: lui sì che andrebbe rifondato.
I Carraro (di lui citerei qualcosa di elegante, ma le fonti non riportano nulla in proposito), i Berlusconi (di lui è inutile citare), i Bertinotti (di lui ho già citato abbastanza), i Mastella (di lui dico solo che fa il ministro della giustizia e ho detto tutto) e i Guidorossi (colui che era stato nominato per cambiare le cose: “Ho chiesto a Lippi di restare”): eccoli i nostri dirigenti. Poi ci sono gli opportunisti: i Capello (“non andrò mai alla Juventus”), i Baldini (ma di che solco parli, di quello che hai in faccia?), i Cannavaro (“E’ forte come un toro” dicono in Spagna: fossi in lui mi preoccuperei un pochino…). Le nuove generazioni prenderanno esempio da loro. Dove arriveremo? Quando toccheremo il fondo? Ogni giorno scopriamo che si può scavare un po’ di più. Ci vorrebbe una rivoluzione. Eppure c’è stato chi la voleva fare. Il popolo però ha visto il sangue, non aveva fame, non sapeva che le partite di calcio erano truccate e pensava di essere libero. Erano gli anni di piombo. La gran parte di quei terroristi ha pagato o sta pagando perché ha ammazzato anche padri di famiglia, nel tentativo di cambiare le cose. Anche sul DC9 di Ustica c’era gente innocente che aveva una famiglia, così come a Linate o sulla funivia del Cermis. Ma i colpevoli? Tanto per cominciare si cercano i responsabili (e non i colpevoli), e tanto per finire non si riesce a trovarli. Cosa vuoi di più dalla vita? Beviti un amaro! Per renderla più dolce.
Ora la gente sa almeno due cose: le partite sono truccate e la Giustizia non è uguale per tutti. Aggiungerei che la benzina costa un pochino troppo, e che quindi, alla fine, è sempre e comunque una questione di soldi.

mercoledì, luglio 12, 2006

Spot pubblicitari


Ciao,

molti spot pubblicitari sono certamente più che idioti. Altri possono essre più gradevoli. Alcuni, invece, dovrebbero essere oggetto di indagine da parte dell'autorità giudiziaria. In particolare mi vengono in mente le pubblicità riferite ad integratori vitaminici, acque miracolose, cosmetici dalle proprietà incredibili. Ma il peggiore di tutti è lo yogurt alla cocaina. Hai una vita stressata a causa del lavoro e della famiglia? Hai bisogno di qualcosa che ti tiri un po' su, ma non puoi permetterti la polverina magica (mica sono tutti come Lapo che, dopo una sniffata, vince un soggiorno a Miami: a noi ci sbattono dentro per uno spinello)? Ti serve un rinforzino?

C'è Actimel: è buono (dicono), funziona, non ha gli effetti collaterali della cocaina ma ne possiede tutte le proprietà, non ti fa rischiare l'overdose, ed è perfettamente legale.

A chi lo consiglierei?

Ma al Dr. Agricola ovviamente: se nello spogliatoiio della Juventus avessero trovato tonnellate di Actimel, Guariniello non lo avrebbe certo accusato di "abuso di yogurt"!

martedì, luglio 11, 2006

Seconda lezione di antropologia


Ciao,

sono di nuovo qui a parlare delle stesse cose già espresse nel post del 18 febbraio u.s. Il sig. Calderoli non ha fatto che confermare, attraverso le sue ultime esternazioni, la validità della teoria da me formulata nel post di cui sopra. L'intelligenza umana potenzialmente non ha limiti; la stupidità del sig. Calderoli nemmeno: cresce di giorno in giorno. Stavolta in un colpo solo ha insultato francesi, neri, musulmani e comunisti: praticamente quasi tutto il genere umano. Sarà invidia?

Fonte: http://www.centomovimenti.com/2006/luglio/10_calderoli.htm

lunedì, luglio 10, 2006

Campioni del mondo

Ciao,

l'Italia è Campione del mondo. L'ultima volta fu nel 1982: mi ricordo le partite vissute con gli amici, l'apprensione davanti al televisore, la partita contro il Brasile, la finale con la Germania, i brividi al fischio finale, Zoff che alza la Coppa, Bearzot portato in trionfo, Pertini in tribuna autorità...

Paolo Rossi aveva appena finito di scontare due anni di squalifica. Poi venne fuori la storia della combine circa la partita con il Camerun.

Stavolta non ho sofferto nè gioito. Non mi sono sentito coinvolto. Ho visto le partite dell'Italia come se non fossi italiano. Non sono riuscito a tifare. Mi sono fatto carico io della vergona che molti dei protagonisti, in campo e fuori, hanno celato così bene.

Della vittoria del 2006 ricorderò Lippi allenatore della Juventus che non sapeva nulla dei farmaci che i suoi calciatori assumevano negli spogliatoi e neglia alberghi; Lippi sfiorato dallo scandalo sulla GEA di cui suo figlio fa parte; ancora Lippi che sguazza in un sistema marcio e fetido, che però non si deve criticare e ce lo viene pure a dire.

Ricorderò Cannavaro e le sue doti di regista mentre riprende se stesso ed i suoi compagni di squadra mentre si iniettano nelle vene flebo prima di una finale di Coppa: "Questa è la prova che facciamo tutti schifo" disse; Cannavaro che rilascia interviste che poi deve ritrattare perchè voleva dire l'esatto contrario di ciò che ha detto; Cannavaro che spezza le gambe e corre più di Pantani in salita; Cannavaro che alza la Coppa.

Gattuso che rifiuta di sottoporsi ad un prelievo di sangue per l'esame antidoping dopo una partita di campionato; Gattuso che attribuisce i meriti della vittoria al marciume divenuto pubblico.

Del Piero che da anni è un ex giocatore, ma beve tanta acqua; Del Piero che per anni fu quasi immenso, poi l'infortunio e la sospensione della terapia: resta il dubbio se il declino sia dovuto al primo o all'altra. Del Piero che al processo per frode sportiva non ricordava.

Buffon con la maglia Boia chi molla; Buffon che scommette sulle partite.

Camoranesi che pur di giocare in nazionale non fa differenza tra Italia ed Argentina.

Materazzi il violento, Materazzi la vittima, Materazzi l'eroe.

Gli altri calciatori che non ho citato, che hanno partecipato in quanto professionisti convocati: non hanno saputo dire di no; li comprendo, in parte, ma hanno fatto parte del mucchio, si sono confusi con la melma.

Guido Rossi che supplica Lippi di non andare via.

Mastella che fa il ministro della giustizia e dice che i Campioni del mondo in serie B non è giustizia.

Per ultimi ci metto: Ghana, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Australia, Ucraina, Germania e Francia. Vi rendete conto contro chi avete perso?

Mi fermo qui.

Datemi una ragione per scendere in piazza con il tricolore.


giovedì, luglio 06, 2006

Una brutta parola

Ciao,

leggo dal dizionario Garzanti:

"CONSUMATORE: chi consuma un bene, un prodotto."

La maggior parte delle persone, come me, si ritrova inserito in questa categoria: i consumatori. Come se io tutto il giorno stessi lì a consumare, come un parassita. Diciamo invece che le persone che, come me, lavorano HANNO DIRITTO di usufrire di servizi e beni che pagano salati. I veri consumatori sono coloro che erodono (leggi consumano) la nostra pazienza. Speriamo che si sbrighino.


martedì, luglio 04, 2006

Cosa vorrei che la scuola insegnasse


Ciao,

questo è un post molto impegnativo. La scuola è fondamentale per la formazione e la maturazione dei ragazzi. I professori dovrebbero essere selezionati in base alla capacità di insegnare e di rapportarsi con gli studenti. E dovrebbero essere pagati quanto un chirurgo di fama, se sono bravi. Gli altri bisognerebbe cacciarli via: i danni che può fare un professore incompetente e/o impreparato e/o incapace sono gravissimi. Questo non è un mestiere come gli altri e non è adatto a tutti. Un bravo insegnante riesce a tenere viva l'attenzione e rende interessante lo studio. Ma la nostra scuola ha un ulteriore difetto, anch'esso gravissimo. Non insegna la materia più importante: il comportamento nella vita sociale. L'educazione civica è una disciplina largamente trascurata e sottovalutata dai programmi scolastici. Eppure se insegnassimo anche ai più piccoli valori come l'onestà, il rispetto delle regole, il significato delle leggi, ne deriverebbe, ne sono certo, un futuro più luminoso. Togliamo un'ora a Leopardi e diamola alle generazioni future, ne sarebbe felice anche lui.

lunedì, luglio 03, 2006

L'informazione

Ciao,

quando avevo circa 14 anni pensavo che mi sarebbe piaciuto fare il giornalista. Probabilmente avrei fallito completamente, perchè i giornalisti sono ormai estinti. Intendiamoci: la mia definizione di giornalista è: colui/ei che riporta i fatti. Un cronista insomma. Uno che, se proprio vuole dire anche la sua, lo fa, ma separando le proprie idee dai fatti. Credo proprio che questa figura non esista più. Curiosamente altri mestieri, seppure a fatica sopravvivono: l'arrotino, lo spazzacamini. Il giornalista no. Che i giornalisti siano tutti morti come i dinosauri? No. Si sono evoluti. Sono diventati opinionisti. Vengono pagati per esprimere un'opinione (che in molti casi, guarda un po', coincide con quella di chi li stipendia) sui fatti più disparati. Il loro pensiero sovrasta il fatto stesso, e diviene lui oggetto di discussione. Il fatto viene poi dimenticato, alla faccia della storia. Sembra che oggi avere un'opinione sia una professione (anche redditizia) e che solo alcuni, in quanto professionisti del ramo, possano vantare i titoli per esprimerla. Non è così: ricordiamocelo sempre. Non esistono opinioni giuste e sbagliate, proprio perchè di opinioni si tratta. E non occorre appartenere all'ordine dei giornalisti per averne una. Invece, è preferibile essere figlio di giornalisti per appartenere all'ordine. Sarà forse perchè papà non è giornalista, che ho scelto un'altra strada?


Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons License.