mercoledì, ottobre 25, 2006
martedì, ottobre 24, 2006
La chiesa non fa politica?
Ciao,
ecco il virgolettato di Razzy tratto da il Velino del 19 ottobre scorso: “Il compito immediato di agire in ambito politico per costruire un giusto ordine nella società non è della Chiesa come tale – ha spiegato il Pontefice - ma dei fedeli laici, che operano come cittadini sotto propria responsabilità: si tratta di un compito della più grande importanza, al quale i cristiani laici italiani sono chiamati a dedicarsi con generosità e con coraggio, illuminati dalla fede e dal magistero della Chiesa e animati dalla carità di Cristo”.
Traduzione: possono agire in ambito politico i cristiani laici (cioè non appartenenti al clero), che seguono i dettami della chiesa. Naturalmente se sbagliano è colpa loro.
Come a dire: "Non siamo noi a dover comandare, ma coloro che ci obbediscono!"
E gli altri cittadini? Non hanno diritti (o doveri) politici poichè non si riconoscono nella chiesa?
Ricordiamoci SEMPRE che il papa è il capo di un altro stato ed è MOLTO MOLTO geloso della SUA indipendenza politica e religiosa.
Forse ha dimenticato quella frase che recitava più o meno così: non fare ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso...
Pubblicato da david alle 16:25 0 commenti
Etichette: chiesa e religione
Una proposta
Ciao,
ecco la mia proposta pubblicata oggi sul Blog di Beppe Grillo in risposta al post intitolato RESET.
Va bene, ti do una mano e lancio una proposta. Aboliamo le elezioni, tanto sono pilotate. Non è vero che chiunque si possa candidare, occorre avere la compiacenza dei partiti. Estraiamo a sorte i nostri parlamentari tra tutti coloro che sono incensurati e di età compresa tra i 25 e 60 anni. Gli attuali onorevoli (titolo da attribuire per meriti e non per diritto) li mandiamo in galera o a raccogliere i pomidoro (in italiano si dice così), a seconda dei casi. Avremo sicuramente una distribuzione più equa tra donne e uomini nelle due camere, senza contare che la percentuale di persone oneste si moltiplicherà in modo imprevedibile. Chi sarà estratto avrà l'obbligo di lasciare il proprio lavoro (se ce l'ha) per dedicarsi a tempo pieno alla nuova attività. Sarà istituito l'obbligo di presenza per tutti i parlamentari, come per tutti i lavoratori del mondo. Lasciamo pure l'attuale stipendio e la pensione d'oro alla fine della legislatura. Non avremo più professionisti della politica, ma casalinghe capaci di far quadrare i conti alla fine di tutti i mesi, senza pericoli di buchi nella finanza pubblica. Spariranno destra e sinistra, perche i mancini non devono essere discriminati, ma soprattutto non ci saranno più i centristi, cioè quelli che non sanno da dove vengono, ma solo dove vogliono arrivare. E' un sogno?
Pubblicato da david alle 12:51 0 commenti
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giovedì, ottobre 12, 2006
Un racconto
Ciao,
ho scritto un breve racconto.
Il suo cadavere giaceva quasi interamente sulla strada: la testa aveva colpito violentemente lo spigolo del marciapiede e lì era rimasta. Il sole aveva quasi squagliato l’asfalto. Il sangue era stato assorbito dal suolo come se fosse stato di terra. Restava solo una chiazza scura. Il motociclista che l’aveva investito era miracolosamente illeso, a parte qualche contusione guaribile in pochi giorni e l’incapacità di tornare in sella che non l’avrebbe più abbandonato. La giornata era sembrata sfortunata sin dall’inizio: lo spazzolino gli si era spezzato in mano mentre si sfregava i denti, poi il caffè bollente si era rovesciato ustionandogli il piede destro.
Ma lui era un ottimista, e non aveva colto quei segni come l’inizio della fine.
Mentre attendeva che il semaforo desse il via ai pedoni, una piccola distrazione: un alito di vento caldissimo sollevò il leggero e corto velo che proteggeva dagli sguardi le gambe della ragazza. Istintivamente si voltò, ma perse l’equilibrio. Fu la borsa del suo notebook ad ostacolare la folle corsa del centauro. Fu tutto molto rapido. Ebbe solo il tempo di comprendere quanto non fosse vero che prima di morire tutta la vita ti scorre davanti. Ma realizzò che stava per morire. Non ci fu neppure la possibilità di avere paura. Un colpo secco alla testa e poi stop. Era morto.
Ma lui era un ottimista e non si sarebbe lasciato spaventare comunque.
Quindi, lentamente, si rimise in piedi e ordinò una birra fresca nel bar all’angolo.
Pubblicato da david alle 12:37 0 commenti
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