martedì, gennaio 30, 2007

PACS: come volevasi dimostrare

Ciao,

con incredibile tempismo chiesa e stato (ho difficoltà a capire dove finisce una e inizia l'altro) si sono affrettati a confermare quanto ho sostenuto ieri. Che abbiano letto il blog???

I vescovi si sono riuniti per discutere delle leggi che il parlamento italiano deve o non deve approvare (ma non si tratta di ingerenza nei confronti dell'Italia, naturalmente...):

http://it.news.yahoo.com/30012007/58-56/pacs-dei-vescovi-ribadiscono-primato-matrimonio.html

Prodi e Napolitano (quest'ultimo sta cercando di fare peggio del suo predecessore) si sono inchinati al volere di santa romana chiesa (roba che neanche nel medioevo...):

http://it.news.yahoo.com/30012007/58-56/coppie-fatto-prodi-d-accordo-napolitano-ruolo-chiesa.html

Che schifo.

Vorrei chiedere a questi signori soltanto questo: perchè vi coprite il sedere, se poi andate in giro a volto scoperto?


lunedì, gennaio 29, 2007

PACS


Ciao,

si fa un gran parlare di PACS. Ma cosa significa esattamente? Si tratta di un acronimo che sta per PAtto Civile di Solidarietà. Queste parole, singolarmente, evocano concetti molto cari alla chiesa cattolica, la quale fonda proprio sulla solidarietà la sua campagna pubblicitaria (che, per inciso, è a spese dello stato italiano!) di raccolta dell'ottopermille. Eppure, queste tre paroline una dietro l'altra, provocano, senza soluzione di continuità, gravi ingerenze da parte del vaticano, nella vita politica e sociale del nostro paese. La chiesa sostiene il suo diritto a parlare di questi temi, chiarendo la propria posizione. Però lo fa sovente in riferimento alla stuazione italiana, e quasi mai rivolgendosi con la stessa forza, al resto del mondo. D'altra parte i nostri politicanti da quattro soldi (falsi), non hanno gli attributi per schierarsi apertamente su posizioni radicalmente opposte a quelle della chiesa. Infatti l'influenza delle prediche domenicali sugli elettori cattolici è ancora molto forte nel nostro paese, contrariamente a quanto si possa credere. Anzi, da questo punto di vista, l'Italia è certamente il paese "occidentale" più teocratico.

martedì, gennaio 23, 2007

Libri (4 - G. de Santillana- H. von Dechend)

Ciao,
oggi vorrei presentare un saggio veramente interessante: “Il mulino di Amleto” (Adelphi). Avete mai riflettuto sul significato di alcune storie che da tempi antichi sono state tramandate di generazione in generazione? Ogni popolo ha il suo mito, che non è, appunto, solo una storia da raccontare attorno al focolare. E’ un intero patrimonio culturale, l’insieme di tutte le conoscenze di quel popolo, è la sua stessa identità, è quanto di più prezioso esso possieda. Per questo è apparentemente solo una storia. Noi, oggi, abbiamo ormai quasi del tutto perduto gli strumenti o la chiave per decodificare i miti. I mezzi di comunicazione di cui attualmente disponiamo ci permettono un accesso facile ed immediato alle informazioni di cui abbiamo bisogno. Anticamente, in special modo prima che fosse inventata la scrittura, non era così. Certo, per una comprensione completa ed approfondita del testo occorre un background culturale che non tutti possono vantare (in special modo io), tuttavia anche il lettore comune riesce ad assimilare i concetti salienti, che, vi assicuro, sono davvero interessanti: gli antichi la sapevano davvero molto lunga…

lunedì, gennaio 22, 2007

Libri (1 - Schätzing)

Ciao,
con questo post vorrei iniziare a commentare, brevemente, alcuni libri.
Comincerei, tanto per essere attuale, con “Il diavolo nella cattedrale” di Franz Schätzing (Ed. Nord). Si tratta di un giallo ambientato nella città di Colonia all’epoca della costruzione del duomo. Siamo quindi in pieno medioevo. La vicenda si svolge in pochi giorni di settembre, ma più che la trama (che vagamente ricorda “Il nome della rosa”) è interessante soprattutto la ricostruzione storica della comunità cittadina. Un lavoro di ricerca di questo tipo avrebbe meritato, secondo me, un intreccio più originale. Per questo direi che questo romanzo non è all’altezza della precedente opera dello stesso autore: “Il quinto giorno”, in cui la fantasia di Schätzing ha dato sinora il meglio di sé.

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