mercoledì, gennaio 25, 2006

Sua Presenza colpisce ancora


Ciao,
mio malgrado non resisto alla tentazione di commentare le solite uscite di Sua Presenza Camillo Ruini. Ho letto la sua prolusione in occasione del “Consiglio permanente” della CEI, che sta avendo luogo in questi giorni. Chi fosse interessato può leggere l’intero testo sul sito della CEI. Si conferma che i professionisti delle anime pensano soprattutto a sé stessi: al primo punto c’è il “saluto, deferente, affettuoso e grato” al più alto in grado, cioè il Papa, con 1662 parole; al secondo punto servono 1273 parole per commentare e riassumere il Papa-pensiero, già espresso in occasione della Giornata Mondiale della Pace; al terzo punto sono sufficienti appena 526 parole per liquidare con “un rapido sguardo” la situazione internazionale; ma al quarto punto, inevitabile come la morte e puntuale come una rata, ci sono 902 parole di commento riguardo il clima politico “nel nostro paese”. Di queste, 101, quelle di seguito riportate, servono a sottolineare l’inutilità delle restanti 801:
“In vista del prossimo appuntamento elettorale confermiamo in primo luogo quella linea di non coinvolgerci, come Chiesa e quindi come clero e come organismi ecclesiali, in alcuna scelta di schieramento politico o di partito, linea che non è frutto di indifferenza o di disimpegno, ma di rispetto della legittima autonomia della politica e ancor prima della genuina natura e missione della Chiesa (cfr Gaudium et spes, 76). Nell’attuale situazione italiana anche con questo atteggiamento intendiamo inoltre contribuire a quel rasserenamento del clima e a quella concordia sui valori e gli interessi fondamentali della nazione di cui si avverte acutamente il bisogno.”
Ricorderei a Ruini che il suo paese si chiama “Stato del Vaticano” ed ha confini geografici e politici ben precisi. Il nostro è l’Italia, che di farabutti è già pregna. Fortunatamente per noi un Santo di nome Camillo già esiste, e la carriera Papale è sfumata. Forse è per questo che per cercare di rendersi immortale ricorre a queste dichiarazioni. Certo che, in periodo pre-elettorale, in Italia cerchiamo di non farci mancare proprio nulla, estendendo la par condicio anche ai politici ed ai partiti stranieri.

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