martedì, aprile 03, 2007

"Bagnasco vergogna"

Ciao,
gli ultimi eventi mi portano di nuovo ad una breve riflessione.
Il fatto: la scritta “Bagnasco vergogna” è comparsa sul portone di una chiesa, a Genova. Si tratta di una protesta, senza dubbio. Scrivere sui muri è certamente deprecabile, e se questo fosse solo il primo passo, cui seguiranno altre azioni, i protagonisti rischierebbero di passare dalla ragione al torto. Anche perché la chiesa è abilissima a sfruttare situazioni in cui può essere considerata vittima di qualche sopruso, e a ribaltare sugli altri pesanti sentimenti di colpa. Ma queste sono supposizioni. Io voglio considerare solo il fatto. La realtà. Dunque, “Bagnasco vergogna” non può essere considerata una ingiuria, perché non lo è. In fondo, è alla lettera, un forte invito ad un esame di coscienza. Non è nemmeno una minaccia, né un’intimidazione: è il punto di vista di molte persone. Tuttavia leggo che si sta valutando la possibilità di fornire una scorta al sig. Bagnasco. Credo non sia una buona idea: si inizierebbe a giustificare una situazione che non si è ancora realizzata. Anzi, credo che lo stesso Bagnasco dovrebbe rifiutare: se, come sostiene, ha espresso soltanto in maniera legittima il punto di vista suo e della chiesa sulla nota questione dei DICO, non ha nulla di cui vergognarsi e non deve dare l’impressione di allontanarsi dalla gente. Una scorta erigerebbe un muro tra lui, quindi tra la chiesa, e la società. E una chiesa che non faccia parte della società, e che addirittura percepisca di doversi difendere da essa, non sarebbe esattamente ciò che sostiene di essere.

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