giovedì, marzo 29, 2007

Di male in peggio

Ciao,

Nei giorni 26-29 marzo 2007 si svolge il consiglio permanente della CEI. Dal sito della chiesa cattolica italiana è possibile scaricare sia la prolusione del nuovo presidente della CEI (Sig. Bagnasco), sia la nota della stessa CEI che si riferisce ai cosiddetti DICO. In questo post mi occuperò del primo documento.

Rispetto alla gestione precedente (Sig. Ruini), poche cose sono cambiate e comunque in peggio.

Si conferma che la chiesa pensa innanzi tutto a se stessa: al punto 7 si riassumono brevemente i temi che più le sono cari, e cioè nell'ordine: "la promozione e la tutela della fede e dei costumi, la traduzione dei libri liturgici, la promozione e la formazione delle vocazioni sacerdotali, la messa a punto dei sussidi per la catechesi, la promozione e la tutela delle università cattoliche e di altre istituzioni educative, l’impegno ecumenico, i rapporti con le autorità civili, la difesa della vita umana, della pace, dei diritti umani, anche perché vengano tutelati dalla legislazione civile, la promozione della giustizia sociale, l’uso dei mezzi di comunicazione sociale." Vale a dire prima la chiesa, poi la gente. Mi pare corretto ricordare che questi signori perseguono tali scopi grazie ai soldi che chiedono (estorcono?) ai cittadini con l'ottopermille. E fino qui nulla di diverso rispetto al passato.

Al punto 11 il Sig. Bagnasco ci riserva una vera chicca: "Il Magistero della Chiesa, pertanto, è servizio all’uomo che vive i vari e complessi ambiti dell’esistenza. Questo irrinunciabile servizio viene offerto a tutti i cattolici con grande fiducia nella forza della grazia. Ma poiché ha a cuore l’umanità intera, la Chiesa a tutti si rivolge cosciente del dono ricevuto per il bene di tutti, riconoscendo cioè di essere “esperta in umanità”, come disse Paolo VI davanti all’Assemblea delle Nazioni Unite (il 4 ottobre 1965). Tale esperienza non è presunzione, ma deriva – oltre che dalla rivelazione del suo Signore e Maestro – anche dal credere alla forza della ragione come capacità del vero, da duemila anni di storia, nonché dall’incontro con la ricchezza di innumerevoli culture. È questo crogiuolo che ha dato origine a quella civiltà umanistica che, nonostante incoerenze ed errori, l’Italia e l’Europa conoscono, e che costituisce il fondo dell’ethos del nostro popolo." Cioe' vuole farci credere che la chiesa si basi sulla ragione nella ricerca del vero! Roba da scomunica... Quanto all'incontro con innumerevoli civiltà, forse era meglio dire scontro.

Tralascerei le citazioni teologiche, prive di qualsiasi implicazione pratica di cui il documento trabocca e citerei un'ultima frase: "La famiglia ha bisogno oggi di tutta la premura che la Chiesa − con la sua esperienza e la sua libertà − vi può riversare." A questo proposito avrei una domanda: visto che la chiesa tiene così tanto alla famiglia, cosa fa concretamente per essa? Forse, attraverso lo IOR, concede mutui a interesse zero per coloro che vorrebbero avere una casa? Oppure si ricorda delle famiglie solo per bussare cassa?

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