venerdì, maggio 02, 2008

Hoffmann e le Grandi Scoperte

Ciao,

pochi giorni fa' è morto Albert Hoffmann, chimico svizzero noto a tutti per aver scoperto l'LSD. In realtà è venuto a mancare uno degli uomini più intelligenti e creativi degli ultimi cento anni. La sua è stata una scoperta casuale. Ma non dimentichiamo che le più importanti scoperte sono dovute al caso: se fosse possibile giungere per logica a conclusioni impensabili, non si parlerebbe di scoperte. Inoltre, in assenza di dati sufficienti, la logica non aiuta. Si deve compiere un salto logico, ciò che può essere fatto da una mente creativa. Ma torniamo a Hoffmann. Il caso lo ha posto in una situazione che lui ha compreso, studiato e teorizzato. In parole povere si è accorto subito di essersi imbattuto in qualcosa di interessante. Ed è andato sino in fondo.

Altri scienziati, oggi, vantano carriere importanti, curricula infiniti, titoli altisonanti ed onoreficenze di ogni grado. Ma gratta gratta, cosa hanno scoperto? Illustri studiosi, come l'oncologo per eccellenza, con mezzi finanziari quasi illimitati, dopo decenni di ricerche non hanno saputo darci le risposte che tutti attendiamo. Perchè? Forse perchè seguono un percorso logico che rende più lungo il loro cammino? Forse il destino ha voluto che non si imbattessero nella situazione di poter effettuare il salto logico e quindi realizzare la Grande Scoperta? Oppure, più probabilmente, quel quid si è presentato, ma non ha incontrato un'intelligenza sufficientemente curiosa e creativa. La quarta possibilità è quella di una mente avida egoista ed impietosa che si è affrettata a chiudere il quid nel cassetto delle cose da dimenticare.

Certo che, dopo una vita di ricerche scientifiche non dico inutili ma sicuramente non definitive, viene da chiedersi il motivo di tanto rispetto dovuto. Viene da chiedersi se le illimitate risorse fossero state dedicate a risolvere problemi come la fame, qualche risultato in più sarebbe stato raggiunto. Eppoi viene anche da chiedersi da dove venga il merito di tante ricchezze accumulate.

Ecco, se una mente onesta facesse un approfondito esame di coscienza, concluderebbe di aver sbagliato a dedicarsi alla medicina. Ma rimedierebbe subito con un esperimento di fisica: un fulcro, una corda, uno sgabello ed un pizzico di fantasia.


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